Uomo politico francese. Dopo aver militato nella cavalleria durante la
Rivoluzione del 1830, l'anno seguente fu congedato dall'esercito per le sue
tendenze repubblicane. Negli anni successivi si dedicò
all'attività pubblicistica, collaborando al "Temps" e segnalandosi per il
suo bonapartismo, che lo portò a legarsi a Carlo Luigi Napoleone
Bonaparte, aiutandolo nelle fallite imprese di Strasburgo (1836) e di Boulogne
(1840). Dopo la Rivoluzione del febbraio 1848, contribuì all'elezione a
presidente del Bonaparte e in seguito appoggiò la sua proclamazione a
imperatore col nome di Napoleone III. Nominato aiutante di campo e senatore, dal
1852 al 1854 fu ministro degli Interni. Nel 1855 fu nominato ambasciatore a
Londra e nel 1858 fu chiamato a far parte del Consiglio privato. Nel 1860 gli fu
nuovamente assegnato il ministero degli Interni, ma fu costretto a dimettersi
nel 1863 per le reazioni provocate dalla sua politica repressiva. Nominato duca
di Persigny, rimase uno dei più stretti collaboratori di Napoleone III
sino alla caduta dell'Impero nel 1870; si ritirò quindi a vita privata
(Saint-Germain-l'Espinasse, Loira 1808 - Nizza 1872).